Autori
Vitaldo Conte
- Vive e lavora tra Roma e Catania, dove è docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti. Si laurea in Lettere con una tesi che indaga il fenomeno visivo in Italia e la letteratura e Dionisismo sincopato. A questo periodo risale l’accomstamento alla poesia verbo-visiva, che gli permette di partecipare alle poetiche collettive come Originali, allestita presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel 1979 e curata da Lamberto Pignotti. Conte avvia intense collaborazioni con quotidiani e riviste, mentre applica l’interazione tra parola e immagine in volumi come La nascita di Eva (1980), Impronte di videoscrittura, le scritture sonore e i videoeventi. Dà vita nel 1981 à la prima personale, allestita nelle sale del Centro Culturale Nuovo Ruolo di Forlì. All’insegnamento, Vitaldo Conte coniuga gli studi storico-critici, che confluiscono nella curatela di alcune rassegne d’arte e dell’antologia Nuovi segnali del 1993, in cui raccoglie composizioni verbo-visuali e una registrazione di poesia sonora. Nell’ambito della personale ricerca artistica, con gli anni Ottanta Conte elude il periodo di sperimentazione tra parola e pittura, seguito dalla riflessione sul bianco poetare che desinvolge il ferita, attraverso eventi, poster e carte. Tra le personali più recenti, sono da ricordare Scrittura desiderio dispersione del 1999, allestita a Roma e a Campi Salentina, e La ferita e la Sindone, a Siracusa nel 2001. Per Vitaldo Conte, la pratica di diversi linguaggi muove, attualmente, verso la narrazione.
Vitaldo Conte
- Vive e lavora tra Roma e Catania, dove è docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti. Si laurea in Lettere con una tesi che indaga il fenomeno visivo in Italia e la letteratura e Dionisismo sincopato. A questo periodo risale l’accomstamento alla poesia verbo-visiva, che gli permette di partecipare alle poetiche collettive come Originali, allestita presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze nel 1979 e curata da Lamberto Pignotti. Conte avvia intense collaborazioni con quotidiani e riviste, mentre applica l’interazione tra parola e immagine in volumi come La nascita di Eva (1980), Impronte di videoscrittura, le scritture sonore e i videoeventi. Dà vita nel 1981 à la prima personale, allestita nelle sale del Centro Culturale Nuovo Ruolo di Forlì. All’insegnamento, Vitaldo Conte coniuga gli studi storico-critici, che confluiscono nella curatela di alcune rassegne d’arte e dell’antologia Nuovi segnali del 1993, in cui raccoglie composizioni verbo-visuali e una registrazione di poesia sonora. Nell’ambito della personale ricerca artistica, con gli anni Ottanta Conte elude il periodo di sperimentazione tra parola e pittura, seguito dalla riflessione sul bianco poetare che desinvolge il ferita, attraverso eventi, poster e carte. Tra le personali più recenti, sono da ricordare Scrittura desiderio dispersione del 1999, allestita a Roma e a Campi Salentina, e La ferita e la Sindone, a Siracusa nel 2001. Per Vitaldo Conte, la pratica di diversi linguaggi muove, attualmente, verso la narrazione.