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Autori

Roberto Malquori

All’inizio degli anni Sessanta si avvicina alle poetiche dell’arte tecnologica, di cui si discute animatamente a Firenze; nel 1963, infatti, entra in contatto con gli esponenti della Poesia Visiva e del Gruppo 70 di Lamberto Pignotti ed Eugenio Miccini. La prima personale è allestita, l’anno dopo, nelle sale della fiorentina Galleria L’Indiano, in cui presenta opere realizzate con ritagli di rotocalchi, riviste e altri materiali a stampa manipolati con una tecnica tutta personale. Si tratta di un procedimento che prevede il trasporto su tela o altri supporti degli inchiostri tipografici, mediante solventi specifici. Intorno alla metà degli anni Sessanta Malquori entra a far parte del Bauhaus Situazionista Scandinavo, dando inizio, così, ad un lungo periodo di spostamenti periodici tra la Scandinavia e l’Italia. A Firenze, in particolare, l’artista si unisce al gruppo di lavoro del Centro Tèchne, fondato da Eugenio Miccini. «Le carte e le tele di Malquori recano riconoscibilissimi gli stessi stereotipi che incontrate sul vostro quotidiano o sul vostro settimanale», scrive Lamberto Pignotti nella presentazione di Iconosfera, del 1972; «ma il fatto importante è che essi non vi sembrano affatto gli stessi». Numerosi sono anche i libri d’artista prodotti da Malquori, che negli ultimi anni si dedica alla sperimentazione di nuovi elementi, legati al mondo digitale e alla realtà virtuale. Prosegue, dunque, la sua riflessione sul linguaggio e le sperimentazioni sulla sua natura.

Opere dell'autore

Fai gong, vai forte

Roberto Malquori
1969