Autori
Eugenio Miccini
- Figura centrale della ricerca artistico-letteraria del secondo Novecento, è uno dei fondatori della Poesia visiva in Italia. Appassionato di studi umanistici, dopo la laurea in Pedagogia collabora con riviste letterarie e pubblica libri di poesia. Nel 1963 fonda a Firenze, con Lamberto Pignotti, il Gruppo 70 a cui in seguito aderiscono altri autori. Il gruppo, che si caratterizza per un forte impegno ideologico in opposizione alle manipolazioni occulte dei mass media, organizza nel 1963 e 1964 Arte e comunicazione e Arte e tecnologia, convegni da cui scaturisce un nuovo linguaggio poetico, definito tecnologico. Con tale linguaggio Miccini compone a collage “contromessaggi” dal forte impatto comunicativo: tavole logicoiconiche e raffinati libri d’artista in cui recupera la dimensione estetica e artigianale delle arti visive, orientandosi spesso, con toni misurati e ironici, su un doppio registro di carattere individuale e collettivo. Fin dagli anni Sessanta, l’autore sperimenta, anche, con altri membri del gruppo, nuove forme di comunicazione come happening, performance e film collage. Nel ’69 fonda a Firenze il Centro Tèchne, luogo di dibattito politico culturale. Negli anni Settanta, partecipa al Gruppo internazionale di poesia visiva e dirige, con Sarenco la rivista «Lotta poetica». Dall’89 insegna nelle Accademie di Belle Arti di Ravenna, Verona e nella Facoltà di Architettura di Firenze. Dotato di grande senso comunicativo, veicola una metodologia di indagine interdisciplinare, un concetto rivoluzionario di democratizzazione della cultura al di là degli schemi tradizionali e delle settorializzazioni tipiche delle società fortemente industrializzate. Numerose le pubblicazioni di Poesia visiva e saggi e le partecipazioni a prestigiose rassegne italiane e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, tra cui: MoMA, New York; MART Rovereto; Museo Pecci, Prato, Museo della Carale, Ivrea.
Eugenio Miccini
- Figura centrale della ricerca artistico-letteraria del secondo Novecento, è uno dei fondatori della Poesia visiva in Italia. Appassionato di studi umanistici, dopo la laurea in Pedagogia collabora con riviste letterarie e pubblica libri di poesia. Nel 1963 fonda a Firenze, con Lamberto Pignotti, il Gruppo 70 a cui in seguito aderiscono altri autori. Il gruppo, che si caratterizza per un forte impegno ideologico in opposizione alle manipolazioni occulte dei mass media, organizza nel 1963 e 1964 Arte e comunicazione e Arte e tecnologia, convegni da cui scaturisce un nuovo linguaggio poetico, definito tecnologico. Con tale linguaggio Miccini compone a collage “contromessaggi” dal forte impatto comunicativo: tavole logicoiconiche e raffinati libri d’artista in cui recupera la dimensione estetica e artigianale delle arti visive, orientandosi spesso, con toni misurati e ironici, su un doppio registro di carattere individuale e collettivo. Fin dagli anni Sessanta, l’autore sperimenta, anche, con altri membri del gruppo, nuove forme di comunicazione come happening, performance e film collage. Nel ’69 fonda a Firenze il Centro Tèchne, luogo di dibattito politico culturale. Negli anni Settanta, partecipa al Gruppo internazionale di poesia visiva e dirige, con Sarenco la rivista «Lotta poetica». Dall’89 insegna nelle Accademie di Belle Arti di Ravenna, Verona e nella Facoltà di Architettura di Firenze. Dotato di grande senso comunicativo, veicola una metodologia di indagine interdisciplinare, un concetto rivoluzionario di democratizzazione della cultura al di là degli schemi tradizionali e delle settorializzazioni tipiche delle società fortemente industrializzate. Numerose le pubblicazioni di Poesia visiva e saggi e le partecipazioni a prestigiose rassegne italiane e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. Sue opere figurano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, tra cui: MoMA, New York; MART Rovereto; Museo Pecci, Prato, Museo della Carale, Ivrea.